Ogni tanto, come
qualcuno di voi saprà, mi diletto a creare una ipotetica formazione che, anche
contro il miglior Napoli di sempre, vincerebbe a man basse. Stiamo parlando
della squadra delle BESTIE NERE, giocatori che contro gli azzurri si rendono
spesso e volentieri protagonisti di prestazioni e goal sensazionali, e vengono
ricordati dai tifosi partenopei sempre con molto timore e, in periodi positivi
come questi, con un pizzico di sorriso. Alcuni di essi in realtà sono (od
erano) campioni affermati, ma comunque continuiamo a considerarli come bestie
nere, e presto vi spiegheremo perché.
GK - Mirante: nato a Castellamare di Stabia,
cresce nelle giovanili della Juventus. Un napoletano che cresce tra le fila
della vecchia signora… già un buon motivo per esserci poco simpatico! Come se
non bastasse diventa pure decisivo trasformandosi prima in un baluardo in un
Parma-Napoli 2-2 che condannò in parte gli azzurri al mancato aggancio al 3°
posto nella stagione 2014/2015, poi risultando sempre determinante in un
Bologna-Napoli 3-2 che rovinò i primi tentativi da "primatista" del
Napoli di Sarri targato 2015/2016; durante la sua carriera le sue prestazioni
sono state sempre discrete, ma contro il Napoli sembra scatenarsi
ulteriormente. Attualmente è lui il portiere "bestia nera" per
eccellenza.
LB - Rubin: in difesa è difficile intercettare
una possibile "bestia nera" (ci divertiremo quando andremo ad
analizzare il reparto offensivo), ma Rubin può rientrare in questa lista grazie
al suo "unico", quanto pesantissimo, gol in Serie A. Ovviamente è
facile indovinare contro chi sia stato siglato. Anche in tal caso, si parla
della fatal Bologna: un 2-0 secco firmato da Diamanti e, per l'appunto, da Rubin,
estromettono il Napoli dalla lotta per la Champions League nella stagione
2011-2012, con l'esterno difensivo protagonista di un grandissimo tiro di sinistro da posizione
defilata. Insomma, da come avrete capito, la terra felsinea non sembra portar
particolar fortuna agli azzurri in questi ultimi anni.
CB - Sokratis Papastathopoulos: anche qui la
scelta è stata dura, ma nelle poche occasioni in cui questo difensore s'è
scontrato contro la compagine azzurra, ha quasi sempre fatto la parte del
leone. Primo gol in Serie A? Genoa-Napoli, ovviamente, con un incursione da
centravanti puro ed un sinistro quasi pachidermico, ma preciso, che beffa il
mai rimpianto Gianello. Sontuosa anche la sua prestazione nel match decisivo di
Champions tra Borussia Dortmund e Napoli, dove i tedeschi s'imposero in casa
per 3-1. Buoni motivi per inserirlo nella nostra formazione.
CB - Martin Caceres: 4 gol in 75 presenze in
Serie A per il duttile difensore uruguaiano, spesso vittima di una certa
incostanza nelle prestazioni. Non contro il Napoli, ovviamente, dove ha siglato
ben due delle sue quattro marcature in Serie A. Una, tra l'altro, particolarmente
decisiva, in un Napoli-Juventus 1-3 che gelò il San Paolo: fu di Caceres,
infatti, il gol del 1-2 per i bianconeri, viziato tra l'altro da un leggero
fuorigioco. I tifosi azzurri sperano di incrociarlo il meno possibile, d'ora in
poi.
RB - Gennaro Sardo: nativo di Pozzuoli, Sardo
ha sempre alternato buone stagioni ad altre da comprimario. Divenuto uno tra i
giocatori più rappresentativi della storia calcistica del Chievo Verona, il
terzino destro napoletano non può certo vantare uno spiccato senso del gol. A
meno che non c'è il Napoli da affrontare. Sì, la squadra della sua città, che
come suoi tanti "celebri" colleghi compaesani diventa la sua vittima
preferita. Due marcature sulle sue otto complessive in Serie A sono state
proprio ai danni degli azzurri: la seconda, soprattutto, verrà ricordata come
uno tra i gol più belli della stagione 2013/2014, con un potentissimo destro
sotto l'incrocio dei pali da posizione defilatissima. C'è da dire che anche
contro la Juve ha siglato una rete memorabile, ma il suo accanimento
"sportivo" contro il Napoli è ben noto tra noi tifosi.
CM - Panagiotis Kone: arriviamo in zona calda.
Negli ultimi anni per i supporters azzurri il nome "Kone" sembra aver
acquisito una valenza pari a quello di Voltemort nella saga di
Harry Potter: non va nominato! Nonostante non risulti uno tra i centrocampisti
più prolifici di sempre (28 gol totali in 247 partite ufficiali nei club più
due gol in nazionale), Kone è uno specialista nei gol difficili. E ben tre li
ha infilati proprio dietro le spalle di un portiere azzurro, sempre al San
Paolo! Prima una sforbiciata volante (che quasi stava per vincere il
prestigioso premio Puskas!), poi un precisissimo tiro a giro che ci calciò
fuori dalla Coppa Italia, poi un destro al volo, sempre in Coppa Italia, che
quella volta, per fortuna, non ebbe conseguenze, visto che il Napoli vinse poi
ai rigori. Le prodezze sporadiche di Kone, però, rimangono, e la regolarità di
eurogol contro di noi è divenuta ben nota non solo ai tifosi partenopei, ma
anche da tutti gli esperti di calcio.
CM - Carlos Carmona: primi due gol in Serie A,
due prodezze da fuori. Contro il Napoli, ovvio! Non ci piace fare le vittime…
queste cose capitano a tutte le squadre, ma Carmona s'è comunque guadagnato un
piccolo spazio nel cu…ore dei napoletani grazie a queste due prodezze, entrambe
decisive visto che il Napoli perse ambo le partite. Carmona è la prima bestia
nera che andremo a pescare dall'Atalanta, formazione che ci è sempre stata
particolarmente ostile… infatti, non temete, ci saranno altri
"fenomeni" che pescheremo in terra orobica.
CM - Paul Pogba: è vero, stiamo parlando di un
campione. Candidato al pallone d'oro, inserito nella formazione dell'anno
targata 2015, il "polpo" può potenzialmente diventare una bestia nera
per molti. Ma contro il Napoli sembra trovarci gusto! Tre eurogol in cinque
apparizioni contro gli azzurri: tutti e tre al volo, di sinistro o di destro,
non ha importanza… nonostante Pogba sia avvezzo a gol del genere, una
regolarità simile non l'ha ancora trovata con nessuno. Nota finale: immagino
che sia inutile dirvi contro chi ha segnato il suo primo gol in Serie A, vero?
ST - Davide Moscardelli: eccoci nella zona
"clou" della nostra formazione. Non potevamo non partire con colui
che, negli ultimi anni, è stato riconosciuto come la "bestia nera per
eccellenza" degli azzurri: Davide Moscardelli. Dodici gol in Serie A, una
manciata di apparizioni contro gli azzurri. Due reti, entrambe in casa del
Chievo, altra "simpatica" squadra che sembra divertirsi a mettere i
bastoni tra le ruote ai giocatori azzurri, per essere poi seppelliti di reti e
sconfitte dalle dirette concorrenti del Napoli. I due gol di Moscardelli
rimarranno impressi nella memoria dei tifosi napoletani "forever and
ever", come direbbero in lingua anglosassone: il primo è un clamoroso tiro
a giro di sinistro da posizione sempre defilatissima (negli ultimi anni tra le
nostre fila forse solo Insigne è riuscito a siglare gol del genere), il secondo
è un gentile regalo di Ignacio Fideleff, che verrà ricordato da tutti noi
principalmente per quell'assist al "Mosca". Dopo aver ottenuto i suoi
momenti di gloria contro gli azzurri, "Re Davide" otterrà celebrità
più per aver pubblicizzato il suo look da montagnaro che per i gol. Nonostante ormai tra i supportersi napoletani "bestia
nera" faccia rima con Moscardelli, c'è chi è riuscito a fare di meglio… o
di peggio… dipende dai punti di vista!
ST - Sergio Floccari: stiamo parlando di una
punta estremamente tecnica, ma non certo famosa per le sue valanghe di gol.
Molti tifosi del Napoli non si ricorderanno di lui, ma basta riportarvi uno
stralcio di un'intervista riservatagli alla fine di un Lazio-Napoli 2-0 per farvi
capire che Floccari, nell'11 titolare di questa squadra, non può proprio
mancare: "Il Napoli? E' il mio portafortuna, è la squadra a cui ho segnato
il maggior numero di reti". Ipse Dixit. Tra Atalanta, Genoa e Lazio,
Floccari ha segnato contro gli azzurri con una regolarità impressionante,
fermandosi, per fortuna, una volta approdato al Sassuolo. Adesso, però, è
passato al Bologna, squadra "bestia nera" per noi. La somma di due
"bestie nere" fornirà una SUPER bestia nera o annullerà il loro
potenziale? Ai posteri l'ardua sentenza.
CF - Pato: un campione mancato, colpa
soprattutto di tanti infortuni. C'è chi ha segnato di più al Napoli in carriera
(Di Natale e Del Piero, per esempio, che non inserisco nella classifica perché
si trattano di due campioni che hanno segnato grappoli di gol a chiunque in Serie
A, a differenza di altri), ma Pato sembrava aver un certo "amore" per
i colori azzurri. Primo gol in Serie A, più scontato e banale di un film con
Boldi e De Sica, ed altri due gol d'autore nelle poche apparizioni contro gli
azzurri lo rendono meritevole del posto di titolare in attacco, anche se la
scelta è stata difficile.
Panchina: si parte
da due portieri che, per un motivo o per un altro, meritano almeno di esser
menzionati. Pegolo, sin dai tempi di Siena, ha sempre sciorinato grandissime
prestazioni contro il Napoli, ma c'è da dire che l'estremo difensore è sempre
stato sottovalutato da tutti, e contro di noi non sono state le uniche volte in
cui s'è fatto valere. Stesso discorso non si può fare per Bardi, che ha deluso
su tutti i fronti, anche una volta al San Paolo, dove prese quattro palloni ai
tempi di Livorno; la sua prestazione assurda in un ormai celeberrimo
Napoli-Chievo 0-1 (sì, sempre il Chievo) verrà ricordata da molti, sia per il
rigore parato al Pipita Higuain, sia per le statistiche di quel match, che
narrano di 33 tiri, di cui 9 in porta, tutti respinti. Da menzionare poi
Parolo, visti il suo primo gol in Serie A, altra rete col Cesena e marcatura decisiva
al San Paolo con la Lazio. Partiamo dagli attaccanti di "scorta", che
quando vedono "azzurro" si scatenano come i tori di fronte al rosso:
Bianchi, che ve lo dico a fare? Vicinissimo a vestire la maglia partenopea ai
tempi del Napoli di Reja, con qualunque maglia ci ha castigato
incondizionatamente; da ricordare un triste Bologna-Napoli 2-2, con l'unica
doppietta segnata in chissà quanti anni. Denis, dal suo trasferimento
all'Udinese, sembrava prenderci gusto a segnarci, da buon ex criticatissimo
qual è. E quando non segnava, sfornava assist. Per fortuna, è emigrato lontano da
noi, all'Indipendiente. Menzione finale per Eder, autore di 5 reti nelle ultime
5 partite contro gli azzurri, e Larrivey, che nella sua fallimentare esperienza
italiana verrà ricordato soprattutto per una tripletta di testa a De Sanctis, e
per aver segnato 4 dei suoi 10 gol italiani proprio al Napoli.
E voi? Quali bestie nere ricordate con più (dis)piacere?
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