giovedì 11 febbraio 2016

La squadra delle bestie nere del Napoli: 2016 edition!

Ogni tanto, come qualcuno di voi saprà, mi diletto a creare una ipotetica formazione che, anche contro il miglior Napoli di sempre, vincerebbe a man basse. Stiamo parlando della squadra delle BESTIE NERE, giocatori che contro gli azzurri si rendono spesso e volentieri protagonisti di prestazioni e goal sensazionali, e vengono ricordati dai tifosi partenopei sempre con molto timore e, in periodi positivi come questi, con un pizzico di sorriso. Alcuni di essi in realtà sono (od erano) campioni affermati, ma comunque continuiamo a considerarli come bestie nere, e presto vi spiegheremo perché.

GK - Mirante: nato a Castellamare di Stabia, cresce nelle giovanili della Juventus. Un napoletano che cresce tra le fila della vecchia signora… già un buon motivo per esserci poco simpatico! Come se non bastasse diventa pure decisivo trasformandosi prima in un baluardo in un Parma-Napoli 2-2 che condannò in parte gli azzurri al mancato aggancio al 3° posto nella stagione 2014/2015, poi risultando sempre determinante in un Bologna-Napoli 3-2 che rovinò i primi tentativi da "primatista" del Napoli di Sarri targato 2015/2016; durante la sua carriera le sue prestazioni sono state sempre discrete, ma contro il Napoli sembra scatenarsi ulteriormente. Attualmente è lui il portiere "bestia nera" per eccellenza.

LB - Rubin: in difesa è difficile intercettare una possibile "bestia nera" (ci divertiremo quando andremo ad analizzare il reparto offensivo), ma Rubin può rientrare in questa lista grazie al suo "unico", quanto pesantissimo, gol in Serie A. Ovviamente è facile indovinare contro chi sia stato siglato. Anche in tal caso, si parla della fatal Bologna: un 2-0 secco firmato da Diamanti e, per l'appunto, da Rubin, estromettono il Napoli dalla lotta per la Champions League nella stagione 2011-2012, con l'esterno difensivo protagonista di un grandissimo tiro di sinistro da posizione defilata. Insomma, da come avrete capito, la terra felsinea non sembra portar particolar fortuna agli azzurri in questi ultimi anni.

CB - Sokratis Papastathopoulos: anche qui la scelta è stata dura, ma nelle poche occasioni in cui questo difensore s'è scontrato contro la compagine azzurra, ha quasi sempre fatto la parte del leone. Primo gol in Serie A? Genoa-Napoli, ovviamente, con un incursione da centravanti puro ed un sinistro quasi pachidermico, ma preciso, che beffa il mai rimpianto Gianello. Sontuosa anche la sua prestazione nel match decisivo di Champions tra Borussia Dortmund e Napoli, dove i tedeschi s'imposero in casa per 3-1. Buoni motivi per inserirlo nella nostra formazione.

CB - Martin Caceres: 4 gol in 75 presenze in Serie A per il duttile difensore uruguaiano, spesso vittima di una certa incostanza nelle prestazioni. Non contro il Napoli, ovviamente, dove ha siglato ben due delle sue quattro marcature in Serie A. Una, tra l'altro, particolarmente decisiva, in un Napoli-Juventus 1-3 che gelò il San Paolo: fu di Caceres, infatti, il gol del 1-2 per i bianconeri, viziato tra l'altro da un leggero fuorigioco. I tifosi azzurri sperano di incrociarlo il meno possibile, d'ora in poi.

RB - Gennaro Sardo: nativo di Pozzuoli, Sardo ha sempre alternato buone stagioni ad altre da comprimario. Divenuto uno tra i giocatori più rappresentativi della storia calcistica del Chievo Verona, il terzino destro napoletano non può certo vantare uno spiccato senso del gol. A meno che non c'è il Napoli da affrontare. Sì, la squadra della sua città, che come suoi tanti "celebri" colleghi compaesani diventa la sua vittima preferita. Due marcature sulle sue otto complessive in Serie A sono state proprio ai danni degli azzurri: la seconda, soprattutto, verrà ricordata come uno tra i gol più belli della stagione 2013/2014, con un potentissimo destro sotto l'incrocio dei pali da posizione defilatissima. C'è da dire che anche contro la Juve ha siglato una rete memorabile, ma il suo accanimento "sportivo" contro il Napoli è ben noto tra noi tifosi.

CM - Panagiotis Kone: arriviamo in zona calda. Negli ultimi anni per i supporters azzurri il nome "Kone" sembra aver acquisito una valenza pari a quello di Voltemort nella saga di Harry Potter: non va nominato! Nonostante non risulti uno tra i centrocampisti più prolifici di sempre (28 gol totali in 247 partite ufficiali nei club più due gol in nazionale), Kone è uno specialista nei gol difficili. E ben tre li ha infilati proprio dietro le spalle di un portiere azzurro, sempre al San Paolo! Prima una sforbiciata volante (che quasi stava per vincere il prestigioso premio Puskas!), poi un precisissimo tiro a giro che ci calciò fuori dalla Coppa Italia, poi un destro al volo, sempre in Coppa Italia, che quella volta, per fortuna, non ebbe conseguenze, visto che il Napoli vinse poi ai rigori. Le prodezze sporadiche di Kone, però, rimangono, e la regolarità di eurogol contro di noi è divenuta ben nota non solo ai tifosi partenopei, ma anche da tutti gli esperti di calcio.

CM - Carlos Carmona: primi due gol in Serie A, due prodezze da fuori. Contro il Napoli, ovvio! Non ci piace fare le vittime… queste cose capitano a tutte le squadre, ma Carmona s'è comunque guadagnato un piccolo spazio nel cu…ore dei napoletani grazie a queste due prodezze, entrambe decisive visto che il Napoli perse ambo le partite. Carmona è la prima bestia nera che andremo a pescare dall'Atalanta, formazione che ci è sempre stata particolarmente ostile… infatti, non temete, ci saranno altri "fenomeni" che pescheremo in terra orobica.

CM - Paul Pogba: è vero, stiamo parlando di un campione. Candidato al pallone d'oro, inserito nella formazione dell'anno targata 2015, il "polpo" può potenzialmente diventare una bestia nera per molti. Ma contro il Napoli sembra trovarci gusto! Tre eurogol in cinque apparizioni contro gli azzurri: tutti e tre al volo, di sinistro o di destro, non ha importanza… nonostante Pogba sia avvezzo a gol del genere, una regolarità simile non l'ha ancora trovata con nessuno. Nota finale: immagino che sia inutile dirvi contro chi ha segnato il suo primo gol in Serie A, vero?

ST - Davide Moscardelli: eccoci nella zona "clou" della nostra formazione. Non potevamo non partire con colui che, negli ultimi anni, è stato riconosciuto come la "bestia nera per eccellenza" degli azzurri: Davide Moscardelli. Dodici gol in Serie A, una manciata di apparizioni contro gli azzurri. Due reti, entrambe in casa del Chievo, altra "simpatica" squadra che sembra divertirsi a mettere i bastoni tra le ruote ai giocatori azzurri, per essere poi seppelliti di reti e sconfitte dalle dirette concorrenti del Napoli. I due gol di Moscardelli rimarranno impressi nella memoria dei tifosi napoletani "forever and ever", come direbbero in lingua anglosassone: il primo è un clamoroso tiro a giro di sinistro da posizione sempre defilatissima (negli ultimi anni tra le nostre fila forse solo Insigne è riuscito a siglare gol del genere), il secondo è un gentile regalo di Ignacio Fideleff, che verrà ricordato da tutti noi principalmente per quell'assist al "Mosca". Dopo aver ottenuto i suoi momenti di gloria contro gli azzurri, "Re Davide" otterrà celebrità più per aver pubblicizzato il suo look da montagnaro che per i gol. Nonostante ormai tra i supportersi napoletani "bestia nera" faccia rima con Moscardelli, c'è chi è riuscito a fare di meglio… o di peggio… dipende dai punti di vista!

ST - Sergio Floccari: stiamo parlando di una punta estremamente tecnica, ma non certo famosa per le sue valanghe di gol. Molti tifosi del Napoli non si ricorderanno di lui, ma basta riportarvi uno stralcio di un'intervista riservatagli alla fine di un Lazio-Napoli 2-0 per farvi capire che Floccari, nell'11 titolare di questa squadra, non può proprio mancare: "Il Napoli? E' il mio portafortuna, è la squadra a cui ho segnato il maggior numero di reti". Ipse Dixit. Tra Atalanta, Genoa e Lazio, Floccari ha segnato contro gli azzurri con una regolarità impressionante, fermandosi, per fortuna, una volta approdato al Sassuolo. Adesso, però, è passato al Bologna, squadra "bestia nera" per noi. La somma di due "bestie nere" fornirà una SUPER bestia nera o annullerà il loro potenziale? Ai posteri l'ardua sentenza.

CF - Pato: un campione mancato, colpa soprattutto di tanti infortuni. C'è chi ha segnato di più al Napoli in carriera (Di Natale e Del Piero, per esempio, che non inserisco nella classifica perché si trattano di due campioni che hanno segnato grappoli di gol a chiunque in Serie A, a differenza di altri), ma Pato sembrava aver un certo "amore" per i colori azzurri. Primo gol in Serie A, più scontato e banale di un film con Boldi e De Sica, ed altri due gol d'autore nelle poche apparizioni contro gli azzurri lo rendono meritevole del posto di titolare in attacco, anche se la scelta è stata difficile.

Panchina: si parte da due portieri che, per un motivo o per un altro, meritano almeno di esser menzionati. Pegolo, sin dai tempi di Siena, ha sempre sciorinato grandissime prestazioni contro il Napoli, ma c'è da dire che l'estremo difensore è sempre stato sottovalutato da tutti, e contro di noi non sono state le uniche volte in cui s'è fatto valere. Stesso discorso non si può fare per Bardi, che ha deluso su tutti i fronti, anche una volta al San Paolo, dove prese quattro palloni ai tempi di Livorno; la sua prestazione assurda in un ormai celeberrimo Napoli-Chievo 0-1 (sì, sempre il Chievo) verrà ricordata da molti, sia per il rigore parato al Pipita Higuain, sia per le statistiche di quel match, che narrano di 33 tiri, di cui 9 in porta, tutti respinti. Da menzionare poi Parolo, visti il suo primo gol in Serie A, altra rete col Cesena e marcatura decisiva al San Paolo con la Lazio. Partiamo dagli attaccanti di "scorta", che quando vedono "azzurro" si scatenano come i tori di fronte al rosso: Bianchi, che ve lo dico a fare? Vicinissimo a vestire la maglia partenopea ai tempi del Napoli di Reja, con qualunque maglia ci ha castigato incondizionatamente; da ricordare un triste Bologna-Napoli 2-2, con l'unica doppietta segnata in chissà quanti anni. Denis, dal suo trasferimento all'Udinese, sembrava prenderci gusto a segnarci, da buon ex criticatissimo qual è. E quando non segnava, sfornava assist. Per fortuna, è emigrato lontano da noi, all'Indipendiente. Menzione finale per Eder, autore di 5 reti nelle ultime 5 partite contro gli azzurri, e Larrivey, che nella sua fallimentare esperienza italiana verrà ricordato soprattutto per una tripletta di testa a De Sanctis, e per aver segnato 4 dei suoi 10 gol italiani proprio al Napoli.

E voi? Quali bestie nere ricordate con più (dis)piacere?

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